La storia del salmone norvegese a livello globale è strettamente legata alla diffusione del sushi al di fuori del Giappone. Proprio grazie a questo piatto tradizionale giapponese, il salmone norvegese ha trovato un palcoscenico internazionale, trasformandosi in uno degli ingredienti più richiesti. Oggi, in 17 dei 20 principali Paesi consumatori, è il salmone l’elemento preferito nel sushi.
Ma qual è l’origine del salmone che ha conquistato il mondo? La risposta ci porta in Norvegia, dove il salmone viene allevato in acque fredde e limpide, nel rispetto di rigorosi standard di qualità. Questo ha permesso al Paese scandinavo di diventare il leader incontrastato del mercato, detenendo circa il 53% della quota globale ed esportando salmone in ben 113 nazioni. Curiosamente, fu proprio il Giappone, culla del sushi, a offrire la prima vetrina internazionale al salmone norvegese.
L’introduzione del salmone crudo nel sushi ha rappresentato una svolta storica, non solo per la cucina nipponica, ma anche per la gastronomia mondiale. Da quel momento, il salmone ha iniziato a comparire in molti altri piatti iconici, come il sashimi e il poke di salmone, contribuendo ulteriormente alla sua popolarità. Oltre ad essere apprezzato per il suo gusto delicato, il salmone è anche una fonte preziosa di Omega-3, proteine e vitamine, e viene oggi allevato secondo pratiche sempre più attente alla sostenibilità del salmone norvegese.
Possiamo quindi affermare con sicurezza che il sushi ha giocato un ruolo decisivo nel raccontare al mondo l’origine del salmone norvegese e nel plasmare la sua incredibile storia, trasformandolo in un ingrediente amato e versatile, oggi presente sulle tavole di tutto il pianeta.